CULTURA – Santa Maria Nuova, le pitture tornano a splendere

Il 19 Giugno è stato inaugurato, alla presenza del Vescovo Lino Fumagalli, il restauro delle pitture murali appartenenti a due cappelle ubicate all’interno della chiesa di Santa Maria Nuova a Viterbo.

L’intervento, promosso dal Rotary Club e sostenuto dalla Banca di Viterbo, è iniziato a Novembre e si è concluso a Maggio, ed è stato condotto sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Lazio.

Le cappelle dipinte, nelle quali sono rappresentate due Crocifissioni, appartengono a periodi diversi: la prima, fatta edificare della famiglia Monaldeschi sul finire del XIII secolo, fu affrescata da un anonimo maestro di scuola Toscana; la seconda, degli Aldobrandini, venne dipinta da Francesco d’Antonio detto il Balletta nella seconda metà del XV secolo.
La comune abitudine di chiamare tali pitture affreschi (da“buon fresco) appare un po’ impropria, dato che si tratta di opere eseguita anche mediante la tecnica “a secco”, cioè con il riporto dei colori su intonaco asciutto.
Entrando nel merito del restauro, curato dal dott. Emanuele Ioppolo, si è proceduto dapprima al consolidamento degli strati preparatori non più aderenti al supporto e della pellicola pittorica che risultava decoesa, poi all’intervento di pulitura delle superfici, che è avvenuto mediante rimozione di tutti i depositi di “sporco”. Successivamente, dopo aver eliminato le stuccature non più stabili di un precedente restauro, si è passati alla reintegrazione cromatica delle lacune e alla realizzazione di nuove stuccature.

Preliminari alle operazioni di restauro sono state le indagini diagnostiche, eseguite dal Laboratorio Michele Cordaro dell’Università della Tuscia, e le ricerche storico-artistiche del dott. Giannino Tiziani, funzionario di zona per la Soprintendenza.
Insomma, un intervento con un’alta valenza di scientificità, volto a restituire alla città di Viterbo due monumenti di rara bellezza ed eccezionale valore storico, che appaiono nuovamente al fruitore in tutta la loro vivacità cromatica.

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