CULTURA – “Bannare” è diventato lo sport preferito di Barelli

Giacomo Barelli, l’uomo per tutte le stagioni. O meglio l’ ”uomo ex”. Ex Pd, ex Fli, ex montiano, ora da assessore alla Cultura del Comune di Viterbo, ex populista*. Era il 2010 quando, da fuoriuscito del Partito Democratico, Barelli scriveva: “…ho deciso di FARE POLITICA tornando a parlare agli elettori….persone che all’ultimo congresso hanno militato in opposte mozioni ma che oggi , finalmente , si ritrovano nella comune critica della gestione di un partito che non parla piu’ ai cittadini…. Tutti invece troppo affannati ad occupare i sempre piu’ angusti “spazi di potere” riempiendosi la bocca di frasi come “ ..ci vuole un ricambio della classe dirigente ….”per poi ben guardarsi dal fare loro, i dirigenti, un primo passo indietro All’epoca della folgorazione per Mario Monti, invece, il buon Barelli affermava che: “La forte carica di civismo ed i tanti esponenti della società civile che lo compongono faranno sì che il nostro movimento, piu’ di altri, rappresenti quel cambiamento di rotta ma anche di facce che ha auspicato Monti nel suo discorso e che l’Italia aspetta da tempo ed anche a Viterbo ormai da tempo ci stiamo attrezzando per questo…. quella che potremmo definire “Lista Monti” che tenga conto degli insegnamenti nazionali e cioè che parta dalle cose da fare piuttosto che dalle alleanza stilando magari un’“Agenda per la Tuscia”. Ciò vale chiaramente per le elezioni regionali dove valuteremo concretamente i progetti e le proposte sul tavolo” Insomma, non c’è che dire, i contenuti e le intenzioni di apertura verso i cittadini e verso il rinnovamento ci sono tutti. Peccato però che, in questi ultimi giorni, le dichiarazioni non fanno che cozzare con la realtà e le problematiche di un assessorato che forse Barelli non è ancora riuscito ad “indossare” alla perfezione. Tanto che, di recente, pare che il suo sport preferito sia diventato quello di “bannare” gli oppositori del Giacomo-pensiero. Senza esclusione di colpi. Si va dalla presidente della proloco di Viterbo, ai giornalisti, fino alle persone comuni. E, nel frattempo, il popolo della Rete giustamente si indigna e crescono i malumori tra le associazioni culturali che costituiscono il tessuto connettivo della crescita di una città. Forse però Barelli questo non lo ha ancora capito. (*nello specifico, si chiarisce a tutti coloro dalla querela facile, che per “populista”si intende un’accezione positiva del termine, ovvero chi “…accetta come unica legittimazione per l’esercizio del potere politico quella derivante dal consenso popolare.) Simona Tenentini

No Comments