CULTURA – Il Giglio come la Macchina di Santa Rosa, anche Nola si divide

Tutto il mondo è paese. Le polemiche infuriate di qualche giorno fa sull’opportunità o meno di esporre la Macchina di Santa Rosa in piazza durante le feste, si ripropongono, più o meno con le stesse argomentazioni, anche a Nola, città del Giglio dell’Immacolata. “I Gigli sono strutture di 25 metri con base cubica di tre metri di lato, per un peso complessivo di oltre venticinque quintali. Tali costruzioni, sono complesse opere architettoniche realizzate dagli artigiani locali, ricoperte di tradizionali decorazioni in cartapesta, secondo temi religiosi, storici o d’attualità. Nel giorno della festa i Gigli vengono portati in processione al ritmo di canzoni e musiche composte ogni anno appositamente per la festa, oltre a rivisitazioni di brani appartenenti alla tradizione musicale napoletana ed italiana, eseguiti da bande posizionate sulla struttura stessa. Gruppi di oltre 100 uomini, che assumono il nome di paranza, sollevano a spalla i Gigli attraverso appositi supporti di legno denominati “varre” e “varrielli” fissati alla base.” Dunque Nola e Viterbo, oltre ad assomigliarsi nella tradizione, sono accomunate anche dalle diatribe scatenate dai loro simboli più famosi. Questo è quanto emerge dalle cronache narrate dal Giornale Locale: http://www.ilgiornalelocale.it/archives/10540?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=settimana-unesco-viterbo-come-nola-citta-divisa-sulla-macchina-di-santa-rosa-esposta-a-natale . Insomma, mentre a Viterbo l’aiutino per risolvere la controversia è venuto dal cielo, nella città campana ancora si accapigliano in cerca di una soluzione legata, il caso vuole, sempre ad una Fondazione: quella che dovrà decidere il destino del Giglio e del suo utilizzo. Simona Tenentini

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