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NEWS – Viterbese – Rieti, la Digos dà la caccia a quattro ultras

Dic 23, 2013 Posted by In approfondimenti Tagged Comments 0
Il post Viterbese-Rieti, con l’agguato di alcuni tifosi di casa ad un pullman pieno di reatini, contro il quale è stato lanciato un mattone, è oggetto di indagine della Digos: si dà la caccia a quattro persone ….continua a leggere su http://www.ilmessaggero.it/RIETI/rieti_viterbo_ultras_digos_tifosi_agguato_feriti/notizie/412707.shtmlRead More →

NEWS – Il giovane Mancuso cavaliere della Repubblica

Dic 23, 2013 Posted by In approfondimenti Tagged Comments 0
L’Appuntato scelto dei carabinieri dott. Giuseppe Mancuso su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato insignito della più importante e prestigiosa onorificenza nazionale,Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica italiana,conferitagli dal Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentita la Giunta dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, con decreto in data 2 giugno 2013. Mancuso, 39 anni, laurea in scienze politiche è sposato e padre di due bambini, è tra i più giovani cavalieri della Repubblica. Entrato a far parte dell’Arma dei carabinieri nel 1992 vanta un curriculum di grande spessore. Insignito nel 2010 della medaglia di bronzo del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, nel corso della brillante carriera gli sono stati concessi encomi ed elogi conferitigli dai vertici dell’Arma a seguito di importanti operazioni di servizio. Dopo un lungo periodo trascorso al Nucleo Operativo di Venezia è stato trasferito all’Interpol di Roma dove si è occupato per anni di criminalità organizzata transnazionale. Ha trascorso gli ultimi cinque anni presso l’Ambasciata d’Italia in Serbia,quale coordinatore dei servizi di sicurezza e vigilanza di quella rappresentanza diplomatica. E’ attualmente in servizio presso la Compagnia Carabinieri di Civita Castellana Read More →

CULTURA – La Tomba della Doganaccia tra le top ten del 2013

Dic 23, 2013 Posted by In approfondimenti Tagged Comments 0
La prestigiosa rivista Archaeology, dell’Archaeological Institute of America, inserisce la tomba etrusca della necropoli della Doganaccia tra le dieci più importanti scoperte del 2013 al mondo. Il magazine dedicherà un ampio servizio al ritrovamentodel sepolcro (link alla copertina http://www.archaeology.org/issues), effettuato a settembre dagli archeologi dell’Università di Torino e della Sovrintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale. Risalente al VI secolo a.C.,la tomba, perfettamente integra, custodiva all’interno le ossa di unanobile e vari oggetti, alcuni dei quali in oro. Per la presenza di unguentario ancora appeso a un chiodo, è statodenominata“Tomba dell’Aryballos sospeso”.«Apprendiamo la notizia con grande soddisfazione, perché l’Amministrazione Comunale non ha mai fatto mancare il sostegno alle campagne di scavo. – dichiarano il sindaco Mauro Mazzola e il presidente della commissione consiliare cultura Angelo Centini- In questi anni la Doganaccia ci ha rivelato scoperte archeologiche eccezionali, che hanno portato Tarquinia all’attenzione dei media nazionali ed esteri». Read More →

NATALE – Su TgCom protagonista il presepe vivente di Corchiano

Dic 19, 2013 Posted by In approfondimenti Tagged Comments 0
La tradizione natalizia per eccellenza, quella del presepe, rivive secondo un rito antico in due distinte location del Lazio: la prima è Greccio, in provincia di Rieti, dove va in scena una delle ricostruzioni della Natività più antiche in assoluto, riproposta da ben 790 anni; la seconda si svolge a Corchiano, in provincia di Viterbo, dove la bellezza del luogo e la voce narrante di Gigi Proietti trasformano la Nascita del Bambin Gesù in una vera sacra rappresentazione di carattere teatrale…continua a leggere su http://www.tgcom24.mediaset.it/viaggi/week-end/2013/notizia/nel-lazio-due-antichi-presepi_2016505.shtml Read More →

CULTURA – Promozione inesistente per la mostra di Sebastiano del Piombo

“Sono orgoglioso di aver contribuito con l’azione di Viva Viterbo alla realizzazione della mostra su Sebastiano del Piombo. Qualcosa sta cambiando.” E’ ottimistico lo stato di Filippo Rossi su Facebook stamattina, nel commentare la prossima inaugurazione della mostra in Sala Regia , uno dei due appuntamenti clou del cartellone natalizio targato Michelini. Talmente importante che, per un evento che dovrebbe inaugurare tra tre giorni, è praticamente inesistente la campagna pubblicitaria. Niente manifesti, articoli di settore su giornali specializzati, comunicati specifici per promuovere l’iniziativa. Insomma, niente di niente. A parte l’evento su facebook che, di istituzionale, ha veramente poco. Se la cartina tornasole per portare i turisti a Viterbo poteva essere questa mostra, ebbene, l’effetto attrattivo sarà sicuramente meno efficace delle effettive potenzialità, a fronte di un battage pubblicitario inesistente. E pensare che, alla vigilia del periodo natalizio, l’intenzione dell’assessore alla cultura Barelli era quella di: «creare un circuito all’interno del centro per ravvivare il più possibile la parte antica della città». Una dichiarazione che potrebbe fare il paio con quella rilasciata nel mese di settembre, quando si parlava di una possibile riapertura del Museo Civico, e riproposta anche a novembre: «E’ nostra ferma volontà riaprire il Civico in modo permanente. La situazione strutturale non è delle migliori. Soprattutto l’ala ricostruita della Pinacoteca, crollata nel maggio 2005, ha bisogno di essere messa in sicurezza con un’ operazione di consolidamento che si annuncia molto costosa. L’ala che dà su piazza Crispi, invece, potrebbe ritornare a breve agibile con un intervento migliorativo più abbordabile». Una situazione ai limiti del surreale. Per capire l’assurdità della circostanza, basti pensare che, nel 2009, esattamente il 18 dicembre, si teneva l’incontro “L’Arte restituita” promosso dall’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio. Il tema era la restituzione al territorio “dei beni culturali per illustrare un’operazione esemplare della loro tutela e valorizzazione. Dopo essere stati esposti a Palazzo Venezia a Roma e alla Gemäldegalerie di Berlino, “La Pietà” e “La Flagellazione”, i due capolavori rinascimentali di Sebastiano del Piombo, potranno essere di nuovo ammirati al Museo Civico di Viterbo.” Da allora sono passati quattro anni ma, nè viterbesi nè turisti, hanno potuto fruire di quest’opportunità. Evidentemente, a giudicare dalle date, il trend del periodo di Natale è Sebastiano del Piombo che dunque, se fosse in vita, arriverebbe a mangiare il panettone. Lui di sicuro. Simona Tenentini Read More →

NEWS – Degrado ed incuria compromettono uno dei simboli di Vasanello

Dic 16, 2013 Posted by In approfondimenti, Editoriale Tagged Comments 0
Quando si dice l’importanza delle radici storiche. A Vasanello, uno dei simboli della cultura e delle origini del paese, è lasciato nel completo abbandono senza che nessuno si preoccupi minimamente del vergognoso stato di incuria in cui versa uno dei simboli locali. Il protagonista di questa triste storia di trascuratezza è il primo mezzo agricolo che, nel 1926, operò nella zona, un trattore Fordson. Si tratta di una testimonianza di indubbio valore, che narra una storia fatta di fatica, ingegno, caparbietà. I primi mezzi agricoli raccontano di un’Italia povera ma bisognosa dell’aiuto della macchina per lavorare la terra ed incrementare la produzione, un paese affamato che, stimolando l’inventiva del fabbro e del meccanico, seppe ricreare dei meccanismi in grado di sostituirsi ed assimilarsi al lavoro compiuto da una coppia di buoi. Nonostante insomma l’alto significato simbolico, il trattore in oggetto sta letteralmente cadendo a pezzi. Privo di un’adeguata copertura ed esposto alle intemperie, è divenuto ormai un ammasso di ferraglia arrugginita e coperta da erbacce, tanto che si stenta ad intravederne la struttura originaria. L’allarme per le precarie condizioni del mezzo fu lanciato già tre anni fa attraverso una testata locale ma, da allora, niente è cambiato, salvo lo stato di abbandono e l’inarrestabile declino sempre più evidenti. Quello che è ancora più grave è che questa situazione di degrado si sta consumando nella stridente indifferenza delle istituzioni. E pensare che basterebbero solo dei piccoli accorgimenti per arginare lo stato d’incuria, a cominciare dal taglio delle erbacce o dall’installazione di una copertura. L’auspicio è che l’amministrazione, una volta per tutte, si decida ad intervenire. Simona Tenentini Read More →

CULTURA – Mura medievali, grande successo del convegno

Dic 15, 2013 Posted by In approfondimenti Tagged Comments 0
Le mura medievali di Viterbo tra Siena e Roma, ne hanno parlato e ne parleranno ancora esperti professionisti e addetti ai lavori. Lo scorso sabato 14 dicembre, a Palazzo Brugiotti, la tematica è stata dettagliatamente affrontata e approfondita nell’ambito del convegno organizzato dagli assessorati alla Cultura e ai Lavori Pubblici del Comune di Viterbo. Il recente progetto di restauro conservativo delle mura urbane medievali di Viterbo, redatto dall’assessorato ai Lavori Pubblici, ha fornito l’occasione per far confrontare alcuni dei principali studiosi della tecnica delle costruzioni medievali e in particolare delle fortificazioni dell’epoca di mezzo, sul tema delle cinte murarie fortificate del Medioevo e delle loro peculiarità costruttive. Il convegno nazionale di studi, organizzato dal Comune e curato dall’architetto Renzo Chiovelli, ha permesso di presentare pubblicamente sia i risultati del progetto conservativo delle mura viterbesi e sia lo stato degli studi in merito alla cinta muraria di Viterbo e di altre realtà urbane del centro Italia. Partendo dalla storia delle tecniche edilizie murarie di Viterbo e della Tuscia, i relatori non si sono limitati a esporre ricerche di cultura materiale, ma si sono addentrati nel più ampio campo della storia culturale, confrontandola con altre realtà territoriali dell’area mediterranea. A questo primo convegno sulle mura viterbesi che prende in esame e confronta le caratteristiche tecniche di una delle principali aree italiane, come quello tosco-laziale, farà seguito, nel corso del prossimo anno, un secondo convegno internazionale, dedicato alla diffusione di tali opere costruttive murarie nell’ambito del bacino del Mediterraneo. Ad aprire il convegno sono stati gli assessori Raffaela Saraconi e Giacomo Barelli. Al convegno era presente anche l’assessore al centro storico e all’urbanistica Alvaro Ricci. Tra gli interventi istituzionali anche quello del presidente della Fondazione Carivit Mario Brutti. Il convegno è proseguito quindi con gli interventi tecnici dei relatori, a partire dall’architetto Renzo Chiovelli che si è soffermato sulle tipologie e le tecniche costruttive delle mura urbane di Viterbo tra l’eredità di Roma e la contemporaneità di Siena. Gli architetti Ferdinando Contessa e Sebastiano Meloni hanno illustrato il progetto di restauro delle mura di Viterbo. Si sono poi susseguiti gli interventi dei professionisti Rossana Mancini, Daniela Esposito, Sandra Pifferi e Fabio Gabbrielli. Tra gli altri argomenti trattati, le mura aureliane di Roma, la ricostruzione medievale di torri e cortine, la fortificazione in area romana tra XIII e XIV secolo, ma anche le mura urbane del patrimonio di San Pietro in Tuscia, le porte e le mura di Siena tra XII e XV secolo. Read More →

CULTURA – Quando anche le ferite parlano di grandezza

Dic 13, 2013 Posted by In approfondimenti Tagged Comments 0
Una visita guidata davvero speciale quella organizzata domenica otto dicembre dall’associazione culturale ViviTuscania. Meta dei partecipanti: la splendida basilica di San Pietro, fiore all’occhiello della cittadina viterbese di cui l’associazione culturale porta traccia nel nome. Cos’altro può raccontare San Pietro che non sia già noto, detto, letto scritto da tanti, troppi autori, su ogni singola pietra, lapide, iscrizione? Molto. La magia incontrastata di questa basilica rende unica ogni singola visita, ma quella, guidata, di domenica era una visita del tutto particolare. Per la prima volta, dal terremoto del 1971 che colpì violentemente Tuscania e che ha avuto nella terribile mutilazione della basilica proprio il suo tragico emblema, i comuni cittadini hanno potuto accedere al laboratorio di restauro allestito all’interno del monumento per tentare il recupero dello splendido affresco che decorava l’abside crollata nel sisma. Entrare nel laboratorio è stata un’esperienza unica. Inutile dirlo, intere generazioni di tuscanesi non hanno mai visto l’affresco in questione, altri erano troppo piccoli per poterlo ricordare. Solo gli anziani ne hanno memoria. E’ stato come entrare in un tempio e una volta all’interno del laboratorio, la reverenza ha lasciato spazio allo stupore. Gigantesche riproduzioni fotografiche a grandezza naturale di quelle che erano parti dell’abside, appoggiate alle pareti e sul pavimento, fanno da supporto a singoli, minuscoli frammenti policromi che vanno qua e la incastrandosi in un difficilissimo puzzle per tentare di ricostruire un panneggio, un occhio, un braccio di giganteschi angeli ed un Cristo imponente. Un restauro che purtroppo ha riservato numerose sorprese negative agli addetti ai lavori. Nelle casse di materiale recuperato dai volontari all’indomani del sisma erano mischiati frammenti provenienti da diversi siti. Il materiale proprio dell’abside è scarso o troppo danneggiato per poter tentare di reinserirlo nel suo ambiente originale. Eccolo li, allora, ancora una volta, il dramma del terremoto. Raccontato da poche macchie di colore, superstiti di un’immensa grandezza perduta, testimoniata dalle gigantesche immagini in bianco e nero, perfette per fortuna, di quello che era un affresco sbalorditivo. Una ferita non più rimarginabile, nemmeno dalle tecniche di restauro futuristiche illustrate dal Dott. Werner Matthias Schmid, responsabile del laboratorio. Una ferita che i presenti si portano dietro per tutto il resto della visita guidata alla basilica a cura del Prof Enrico Parlato, ringraziando ogni singola pietra per aver resistito alla furia distruttrice che la natura ha voluto mostrare a Tuscania in quel febbraio del 1971. E una volta fuori sul piazzale, tutti col naso all’insù ad ammirare una vittoria della città: lo splendido rosone che abbellisce la facciata. Un orbita vuota, lo definirono quotidiani e telegiornali all’indomani del terremoto, quando giaceva a terra in frantumi. E’ stato completamente ricostruito e ora svetta lassù più bello di prima. E allora apprezzi l’amore che sapienti mani hanno speso per ridargli vita, per ridare speranza ad un’intera città e quindi anche quei quattro sporadici frammenti incollati su quel passato gigante trovano la propria ragione di esistere: la memoria. Si, perché memoria sono i fasti, ma anche le cadute e per questo ha senso fare una musealizzazione del restauro, conservare le tracce di una storia di antica gloria, di quella che fu una ferita atroce e della pazienza di un lento e doloroso recupero, se non altro, della memoria. Valeria Sebastiani Read More →