“Educare l’amore”, campagna di Juppiter contro la violenza di genere

“Pronto? Mamma non risponde. Papà l’ha menata”. Camminare per strada e imbattersi in parole come queste, stampate su un grande manifesto appeso in città. Cartelloni come pietre d’inciampo, per fermarsi un momento a pensare alla violenza di genere e alle ferite che lascia.

È l’obiettivo dell’ultima campagna dell’associazione Juppiter, da ieri sui social, da oggi sulla strada: manifesti affissi nel centro di Viterbo. Ciascuno con impressa una frase-simbolo, che riporti alla mente l’immagine di una ferocia spesso domestica e sempre ingiustificata. Secondo l’Istat sono circa sette milioni le donne italiane tra i 16 e i 70 anni che hanno sperimentato forme di violenza fisica o sessuale. Una piaga che è anzitutto culturale.

Per questo, un anno e mezzo fa, Juppiter ha lanciato il progetto “Educare l’amore”, nell’ambito del quale si svolge l’attuale campagna di informazione-reazione a base di maxi manifesti, affissi in città e condivisi sui profili social dell’associazione. L’iniziativa è realizzata con il contributo della Presidenza del Consiglio – dipartimento Pari opportunità. Non sarebbe stata possibile senza l’impegno della cooperativa Gli Aquiloni e dell’associazione Mille giovani per la pace (Cassino).Juppiter ha cercato soprattutto di coinvolgere le scuole: al progetto hanno aderito gli istituti comprensivi di Orte, Bagnoregio, Soriano nel Cimino, il Fantappiè e l’Orioli di Viterbo.

Un seme lanciato non a caso su una terra giovane, perché è innanzitutto nei giovani che può germogliare il cambiamento, a partire dal fare a meno di pregiudizi e stereotipi. “È stato un anno e mezzo denso di iniziative – dichiara Salvatore Regoli, fondatore e presidente di Juppiter -. Abbiamo cercato di portare questo tema tra i ragazzi e tra la gente. Non solo per stimolare una riflessione, ma anche per promuovere concretamente quel cambiamento che è la sola possibilità che abbiamo di arginare la violenza”.

Un anno e mezzo durante il quale Juppiter ha coinvolto centinaia di adolescenti della provincia in attività e incontri, finalizzati a mettersi in gioco e potenziare fiducia e autostima. Musica, teatro, scrittura creativa ma anche laboratori di videoripresa, fonia e fotografia per stimolare la creatività e invitare a buttarsi, senza il timore di non sapercela fare. L’arte e la multimedialità come ponti per attraversare il proprio senso di inadeguatezza e ritrovarsi dall’altra parte della paura.

Ci sono stati concerti, come quello “Per amore” della Gift Economy Orchestra di Primavalle (Roma), ad aprile dell’anno scorso, portato anche a Bagnoregio e Vetriolo a dicembre. Cinquemila gli studenti in marcia a Viterbo e Bagnoregio in “Giovani e colori”, a giugno 2019: due cortei per portare in piazza gli slogan ideati dai ragazzi delle scuole Orioli, Merlini, Vanni, Canevari e Agosti sull’educazione all’amore. Poi le iniziative per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre scorso, con la proiezione del video “Dalle uno schiaffo” in sala regia, a Viterbo. E ora, in chiusura di progetto, i maxi manifesti in città. Per ricordare a Viterbo quanto ancora c’è da fare perché più nessuna donna sia vittima di un uomo.


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Data
11/05/2020 - 17/05/2020
00:00

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