Quando la disinformazione fa male all’informazione

Mar 29, 2014 Posted by In approfondimenti, Editoriale Tagged Comments 1

– di Simona Tenentini –

Succede spesso che il giornalista in crisi d’ispirazione e costretto a consegnare un articolo, non trovando altra via d’uscita, si aggrappi alla sua fantasia pur di “portare a termine” il servizio.
Senza minimamente pensare che l’informazione fornita, in parte o completamente falsa, può seriamente danneggiare un’intera categoria.
E’ questo quello che è successo oggi con lo scoop a sei colonne del Corriere di Viterbo sul commerciante che, secondo l’autore dell’articolo (tra l’altro senza firma) avrebbe picchiato una vigilessa al centro di Viterbo.
Notizia del tutto inventata che ha scatenato, giustamente, l’immediata reazione di alcuni rappresentanti della Polizia Locale, colpiti nella loro professionalità.
Questo è quanto commentano: ” Il personale della Polizia Locale stamattina ha preso atto che in merito a questa notizia del tutto falsa ed infondata nessuno ha ritenuto opportuno emettere un comunicato stampa che chiarisse quanto è effettivamente accaduto. Con sconcerto si è venuti a conoscenza che tale notizia sarebbe stata riportata ad un amico giornalista da un avvocato, peraltro al centro di vicende giudiziarie afferenti l’uso della stampa per interessi privati, di cui è cliente una associazione di commercianti. Ci saremmo aspettati che il Comandante del Corpo di Polizia Locale prendesse una posizione decisa di fronte ad un fatto del genere. Evidentemente ci sbagliavamo. Siamo pertanto costretti a precisare in prima persona che nessun agente ha mai provocato nessuno con frasi del tenore che sono state riportate. Al contrario gli Agenti di Polizia Locale che come pochi conoscono il territorio e le dinamiche sociali ed economiche viterbesi conoscono i veri motivi della crisi del commercio viterbese. Sono altrettanto convinti che le conoscano sia i cittadini sia i politici che i commercianti. Invitiamo pertanto tutti a risolvere quelle problematiche evitando di coinvolgere chi opera in strada in polemiche che non li riguardano e che rendono ancora più difficile il proprio operato.”
Succede anche che, un altro giornalista, questa volta sul Messaggero, in merito alla rassegna “Alla Salute dell’Arte”, si permetta di scrivere che “gli avvocati proprietari (della Chiesa n.d.r) si mettono in tasca qualcosa per rientrare delle spese…”
Anche in questo caso notizia completamente falsa e ancor più grave, visto che addirittura insinua che gli avvocati intaschino, “quatti quatti” dei compensi sottobanco.
Ma tant’è, se lo scrive il Messaggero deve essere vero. Oppure lo scrive il Corriere, quindi deve essere vero per forza!
E invece no, è ora di finirla con questa mala informazione buttata lì alla leggera, quasi en passant, che finisce per minare alla base il rapporto di fiducia con i lettori.
I falsi scoop danneggiano, in maniera random, intere categorie.
Una su tutte: quella dei giornalisti.

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