Musica, fotografia e ritmi vari ed assortiti per il venerdì 5 luglio di JazzUp a Piazza del Gesù a Viterbo. Mentre a partire dalle 20.00 prosegue alla Galleria Mattili la mostra fotografica Sguardi di Jazz, alle 21.00 ci si sposta sul palco di Piazza del Gesù per un concerto dei Dementia. A seguire alle 22.00 un energetico concerto degli Elefunk.
“Una freccia carica di groove, proveniente dalla foresta di note musicali di Piazza del Gesù, sibila nell’aria circostante a Viterbo, accertamenti effettuati hanno scoperto i responsabili, sono gli Elefunk!” Sembrerebbe uno scoop giornalistico in realtà è solo la giusta chiave di lettura per presentare una formazione dal suono inespugnabile, gli Elefunk. La band musicale toscana è accompagnata sul palco dall’anima dei padri spirituali a cui si ispira: da James Brown a Maceo Parker, da Stevie Wonder a George Clinton, dai Tower Of Power a Joe Cocker. Un concerto quello degli Elefunk che si articola come un viaggio ideale: dalla sveglia scioccante che fa percepire cosa non va, per poi comprendere che ci sia bisogno di una rivoluzione, per portar tutto lo stivale in una folle Repubblica del Funk.
Un quadro composto da tante scenografie variopinte, tanti personaggi esilaranti e carismatici, ognuno con il proprio talento e la propria storia da raccontare racchiusa dentro un concentrato massiccio di sound. Gli Elefunk sono una band Funk/Soul energica, divertente, ritmata e travolgente. Il quintetto è composto da maestri sarcastici: Mr. Mark Anthony the 3rd (Marcandrea) voce; Mr. Sam Peterson (Samuele) alla chitarra; Mr. J. Perkins (Iacopo) al sax; Mr. Julius A.N. Gore (Giulio) è al basso e Mr. Jacky The Tods (Giacomo) alla batteria. Artisti che sanno giocare con la propria musica, rendendola aperta al pubblico che immediatamente viene coinvolto. Le loro armi principali sono l’irriverenza, l’esuberanza e allegria, armi che dovrebbero indirizzare verso quella che secondo loro dovrebbe essere la visione della vita di ogni giorno.
Nella stravaganza di questo interessante progetto musicale, si coglie l’idea di fornire ai giovani quella voglia di sano divertimento ma anche di “goliardico impegno” per l’arte, per la musica. Suonare insieme per il gusto di farlo, per scambiarsi sensazioni, ideando riff e sequenze ritmiche coinvolgenti, testi con i quali dire quello che si vuole, anche nell’ironia di un insolito quanto allegorico travestimento.