VITERBO – Venerdì 2 maggio alle ore 21, nell’ambito della stagione di prosa al Teatro dell’Unione, sarà di scena Never Young, una docu-performance. Dov’è Lolit* oggi?.
Lo spettacolo sostituisce Boston Marriage, rinviato e non più recuperabile a causa di indisponibilità di date della compagnia. Tutti i dettagli sul nuovo evento, proposto dal Comune di Viterbo e ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio, sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, sono stati illustrati lo scorso 11 aprile dal vice sindaco e assessore Alfonso Antoniozzi insieme alla direttrice artistica ATCL Isabella Di Cola.
Lo spettacolo è un affondo nei nostri tempi che dà voce a “giovanə Lolitə”, inediti corpi che giocano a fare i grandi per lanciarsi nel domani, attraverso una docu-performance alla scoperta di una nuova generazione che esige un dialogo con il mondo degli adulti. Non più bambini, non ancora adulti: questo futuro identifica una generazione troppo spesso inascoltata, che costruisce e abita il proprio presente in una fase esistenziale complessa e multiforme, la preadolescenza.
Never young è la seconda parte di un dittico che appartiene a una costellazione poetica dedicata all’attualità della figura/tema di Lolita.
Un salto verso il futuro nel tentativo di osservare e comprendere quella fascia generazionale della società che reclama di abitare un presente articolato, composito e agitato: «Cosa ci vuole dire, per dirla con Agamben, questa generazione che viene? Cosa gli abbiamo consegnato noi, Padri Storici? Cosa la politica? Cosa il mondo disinibito e a perenne consumo del web?
Cosa le nuove tecnologie? Si può ancora parlare di Padri? – si interroga la compagnia – Lolita è troppe cose per sintetizzarla in un pensiero solo, ma certo ha rappresentato dalla seconda metà del Novecento ad oggi la curiosità verso un mondo degli adulti troppo lontano per poter essere d’aiuto o troppo vicino per poterne avere rispetto. La tensione verso l’altro, verso il nuovo che si avvicina, è la lunga scia che da Nabokov, a Kubrick, passando per Balthus e Degas, ha segnato buona parte dell’arte e della letteratura del Novecento».
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