Sarà la fragilità il filo conduttore della quinta edizione di Edu, il Festival dei Saperi Educativi in programma a Vitorchiano il 23 e 24 maggio nel borgo medioevale a pochi chilometri da Viterbo.
In particolare le varie iniziative verteranno “sul buon uso della fragilità”, quale “virtuosa attitudine che ci consente di stabilire un rapporto di empatia con chi ci è vicino”, come affermato da Vittorino Andreoli.
La manifestazione, interamente gratuita, è rivolta a educatori, docenti, studenti e operatori dei servizi pubblici, privati e del terzo settore, genitori, ragazzi e tutti i cittadini, per fare il punto su temi psicologici, pedagogici e sociali. Saranno realizzate lezioni in piazza, laboratori per le scuole, proiezioni, spettacoli e una manifestazione sportiva riservata a preadolescenti.
Brunetto Salvarani, Igor Salomone, Giorgio M. Bressa, Michele Capitani, Katia Colica, Andrea Canevaro, Antonio Loperfido, Pasquale Neri e un gruppo di studenti IPU di Reggio Calabria, parleranno della fragilità, sotto diverse angolature: partendo dal terremoto che ha sconvolto l’Emilia-Romagna e soffermandosi sulla “fragilità” di Dio; sui vincoli e le possibilità dell’educatore; sul rapporto fra psicobiologia e felicità; condividendo le storie dei senza fissa dimora; presentando le periferie-ghetto italiane; spiegando i processi di cura e la pratiche educative; penetrando nella relazione con il paziente terminale; descrivendo quello che fu lo scandalo dell’ospedale psichiatrico di Reggio Calabria.
Francesca Spurio (con Barbara Aniello e Alfonso Giulianelli, musicisti), Paolo Manganiello con Giovanni Cernicchiaro, Donato Robustella, Luisa Stagni, attraverso i linguaggi della recitazione, dello spettacolo e del cinema, offriranno l’occasione per entrare nelle trame emotive della fragilità, onde favorire l’ascolto empatico della propria e altrui vulnerabilità.
I laboratori, chevedono la partecipazione di numerose Scuole del territorioe condotti da educatori ed esperti dei vari settori e dell’animazione,rilanceranno l’educazione ai rapporti e alla relazione, stimolando, attraverso il gioco, l’espressione corporea o musicale o artistica, la conoscenza di sé e dell’altro, in termini di inclusione e promozione.
Questo e tanto altro ancora al festival Edu. Per ulteriori informazioni: www.festivaledu.it.
CULTURA – La fragilità il filo conduttore del Festival Edu

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