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“Maschere e arte”: progetto solidale della Fucina Creativa

“Maschere e arte”: da mascherine chirurgiche ad accessorio artistico da indossare. Questa l’evoluzione dei cento dispositivi di sicurezza che il Comune di Viterbo ha donato nelle scorse settimane alla Fucina artistica dei Giardini di Ararat di Laura Belli.
Un’iniziativa realizzata grazie agli artigiani di Confartigianato Imprese di Viterbo, con il patrocinio del Comune.
 
E ieri mattina le stesse mascherine, trasformate in oggetti originali ed esclusivi, sono state presentate al sindaco Giovanni Maria Arena e all’assessore alla cultura Marco De Carolis dal segretario provinciale di Confartigianato Imprese di Viterbo, Andrea De Simone, e dall’imprenditrice e presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Viterbo.
“Una bella iniziativa, figlia dell’estro di Laura Belli e della Fucina dei Giardini di Ararat, che ha coinvolto diverse nostre imprese artigiane – ha spiegato Andrea De Simone -.
Un progetto con una duplice finalità, creativa e solidale, visto che nel laboratorio artistico sono stati coinvolti anche gli ospiti della casa di riposo Bellorizzonte.
Un modo per rispondere con allegria all’obbligo dei dispositivi di protezione. Ringrazio il Comune di Viterbo per averci supportato”.
 
Ad aggiungere dettagli è stata la titolare dell’azienda agrituristica I giardini di Ararat, Laura Belli, anima della Fucina artistica insieme a Simone Gamberi. “Possiamo proteggerci e nello stesso tempo dire qualcosa, esprimere noi stessi. Questo nuovo oggetto è entrato prepotentemente nella nostra vita e ora rappresenta quasi un capo d’abbigliamento, un dettaglio del nostro vestire quotidiano”.
“Cento mascherine diventate artistiche grazie al lavoro di artigiani e degli ospiti della casa di riposo Bellorizzonte – hanno sottolineato il sindaco Arena e l’assessore De Carolis, ringraziando gli artefici dell’iniziativa -.
Un progetto di valore artistico e sociale in un momento particolare per noi e per la nostra città.
Una serie di esclusive mascherine, necessarie per limitare il contagio da Covid-19, realizzate con estro e fantasia.
Un’idea bella e creativa che ha coinvolto più settori, compreso quello floreale, grazie all’iniziativa ‘Viterbo in fiore che non c’è’, in onore di una tradizionale manifestazione florovivaistica che ogni anno si svolge nel ponte tra il 25 aprile e il primo maggio, quest’anno annullata a causa dell’emergenza epidemiologica”. 
 
Le cento mascherine chirurgiche donate dal Comune di Viterbo sono diventate oggetti d’arte esclusivi grazie al lavoro di cucitura e assemblaggio della Bottega Artigiana di Marilena Pennetta.
 
Le decorazioni artistiche sono state realizzate da Monica Marangi e dagli anziani ospiti della casa di riposo Bellorizzonte. La stampa sulla stoffa delle mascherine dipinte a mano è stata realizzata da Graphostudio di Alessandro Pangrazi. 
Le mascherine di cotone, cucite a mano, sono lavabili e riutilizzabili.
 
Il ricavato delle mascherine verrà destinato a iniziative culturali e solidali. 
All’interno della sala rossa di Palazzo dei Priori, ieri mattina, erano presenti anche Marilena Pennetta di Bottega Artigiana ed Elena Sbandi, per la casa di riposo Bellorizzonte.
 
Per tutte le info sulle mascherine  consultare i social dell’azienda I giardini di Ararat, info 0761/289934.
 

 

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“I magnifici 7” di Juppiter: due mesi ininterrotti con i ragazzi disabili

Mag 7, 2020 Posted by In approfondimenti, Notizie Comments 0

Alphonse ha una moglie e tre figli che lo aspettano a casa; il più piccolo non fa che chiedergli: “Quando torni?”. Renato doveva andare a vivere con la fidanzata. Jean stava cercando di far venire sua moglie in Italia dal Burkina Faso. Hanno lasciato tutto per prendersi cura dei loro ragazzi disabili.

A tempo pieno.
Sono educatori dell’associazione Juppiter: Alphonse, Renato e Jean, ma anche Simona, Marika, Jessika e Claudine, che li aiuta a preparare da mangiare. “‘I magnifici 7’ – li chiama il presidente dell’associazione, Salvatore Regoli -, perché certo un po’ magnifici bisogna esserlo, per mollare le proprie famiglie a tempo indeterminato e trasferirsi con 18 ‘ragazzi speciali’, disabili e autistici”.

Dal 5 marzo al 4 maggio hanno vissuto una specie di “Grande Fratello” senza telecamere: la casa grande c’era; il giardino pure (un castagneto di seimila metri quadri, a San Martino al Cimino); nessuna visita, al massimo le telefonate dai familiari. Sette educatori e 18 ragazzi insieme h24 per due mesi, senza uscire neanche per la spesa: gliela portavano altri colleghi educatori di Juppiter, insieme a vestiti di ricambio e a tutto il necessario, lasciato fuori dal cancello.

Un filo costante, mantenuto col resto dell’associazione, tra telefonate e videoconferenze. Perché a nessuno, per 60 giorni, è stato permesso di entrare o uscire da questo guscio protettivo, a prova di Coronavirus.
Da ieri è iniziata una graduale Fase 2: “i magnifici 7” hanno potuto riabbracciare le famiglie e ripreso i normali turni, alternandosi con gli altri colleghi di Juppiter, mentre i 18 ragazzi speciali resteranno ancora nella casa, per prudenza.


La maggior parte di loro abitava nelle case famiglia di Juppiter, a Capranica e Bagnoregio; un gruppetto conviveva, sempre a Capranica, nel progetto “dopo di noi”, per imparare a essere adulti e autonomi. Sarebbe stato complicato isolarsi e rispettare le distanze in quei piccoli appartamenti in centro storico, tra l’andirivieni, a turno, degli educatori: una routine che ha funzionato per anni resa di colpo rischiosa dal Covid.
Da qui l’avventura di San Martino, condivisa e voluta dalla direzione della Asl di Viterbo fin dalla prima ora e seguita passo passo dal Direttore del Servizio Disabile Adulto e di Neuropsichiatria Infantile Marco Marcelli e dal neuropsichiatra Antonio Panichelli.

Un progetto a metà strada tra necessità e scommessa, racconta Alphonse, il decano dei “magnifici 7”: arrivato dal Togo 15 anni fa, ha trovato asilo in Italia e un lavoro in Juppiter. “L’epidemia ci ha costretti a scegliere – dice -: o facevamo tornare i ragazzi a casa dai parenti, interrompendo i loro percorsi di crescita personale, o li aiutavamo a proseguire. È quello che abbiamo fatto”. Nella casa di San Martino, un immobile di proprietà della Provincia, c’è spazio a volontà: tante camere, un salone per le attività, la cucina industriale, la sala mensa e una cintura di verde. Le giornate scivolano tra ginnastica, passeggiate, pulizie, canzoni. Via i cellulari il più possibile: la parola d’ordine è “insieme”.

La nostalgia di casa ha pesato, ma nessuno parla di “sacrificio”. “Per me è stata un’occasione – spiega Renato, 25 anni, operatore socio sanitario, oltre che educatore -.

Stare più con i ragazzi per conoscerli meglio era quello che volevo: un turno di qualche ora non te lo permette”. Non è stato facile costruire la “nuova normalità”. “Spiegare loro il perché delle restrizioni è stata dura – dice Simona, trent’anni, una laurea in Scienze dell’educazione -. Ma ogni difficoltà l’abbiamo affrontata insieme. E così l’abbiamo superata”.
Jean, 37 anni, lavorava come educatore anche in Burkina Faso: nove anni fa l’incontro con un’associazione italiana e il viaggio che l’ha portato qui.

“È stato uno scambio – osserva -. Siamo cresciuti noi, sperimentando quello che studiamo nei nostri corsi di adattamento, e sono cresciuti i ragazzi. Ora hanno molta più fiducia l’uno nell’altro”. Qualcuno anche in se stesso, educatori compresi. Come Jessika, 25 anni, una passione per gli altri e una gran paura di non farcela, all’inizio di quest’esperienza, ma si è dovuta ricredere: “Ci siamo aiutati e sorretti a vicenda. Uscirò molto più sicura di quando sono entrata qui”. Con Marika, laureanda, sono più o meno coetanee: “Non ero mai stata così tanto tempo lontana da casa – dice lei -. Qualche dubbio c’era, ma l’esigenza di proteggere i ragazzi è stata più forte”. Sono loro i veri “magnifici”, per il team di educatori: “Ti regalano il sorriso e l’energia – dice Alphonse -. Con loro non puoi mai fermarti: ogni giorno è una sfida”.

 

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Radici Onlus: la quarantena non ferma le iniziative delle case famiglia

Apr 21, 2020 Posted by In premium Tagged , Comments 0

Quarantena che fare? Anche la cooperativa Radici Onlus si è trovata in difficoltà nell’affrontare il Covid-19.

A parlare è il presidente della cooperativa, Stefano Ciucci, che racconta: “Il primo pensiero è stato comunicarlo ai ragazzi presenti nella Casa Famiglia Lucia Mariti di Ronciglione e la Casa famiglia Nonna Anna di Capranica

Inizialmente non è stato facile: i ragazzi non hanno capito bene la situazione, hanno vissuto le restrizioni imposte come una “punizione”, ma con il trascorrree dei giorni e vedendo il blocco di ogni attività hanno sempre più compreso il difficile momento.

Subito dopo quindi ci siamo chiesti: ora cosa facciamo?

Da quel momento è stata intrapresa una serie frenetica di attività per trascorrere al meglio il tempo in casa: sono iniziati  i laboratori di cucina, giardinaggio, tinteggiatura …. insomma ognuno si è dedicato al meglio al proprio hobby preferito.

Non sono mancati i “compiti a distanza ” per i ragazzi studenti, i giochi di società, le braciolate, i film e le gare di play station.

Insomma la vita in casa famiglia ha mantenuto il giusto spirito per affrontare al meglio questo periodo.

Anche il Progetto del Centro Diurno L’Emile di Ronciglione ha subito notevoli cambiamenti: non potendo più far accedere i bambini al centro è stato organizzato un percorso a distanza con video lezioni finalizzate a garantire il progetto ed il giusto supporto.

Le nostre strutture si sono attrezzate per garantire sicurezza a ragazzi ed operatori con utilizzo di mascherine, guanti ed igienizzante ed anche tutto questo è stato un notevole cambiamento per le nostre abitudini ma ci siamo riusciti ….conclude Ciucci – soprattutto i nostri ragazzi hanno saputo dare il meglio di loro in questo momento così difficile, privi delle loro attività e dei loro affetti familiari.” #noisiamorimastiacasa

 

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“Dedicata a voi”, Simona Quaranta ed altri big del pop e delle orchestre uniti per lo Spallanzani

I big del pop e delle orchestre da ballo si uniscono per l’emergenza COVID-19.

La canzone intitolata “Dedicata a voi”, nasce con l’intento di aiutare chi in questo momento combatte in prima linea l’emergenza COVID-19.
La causa sposata con questa iniziativa è rivolta all’emergenza stessa e alla ricerca dell’ “Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani ” di Roma.

L’iniziativa che nasce da un’idea di Barbara Cocco e racchiude una nicchia di nomi importanti del panorama musicale:
Musicisti del calibro di David Pieralisi – chitarra (Alessandra Amoroso, Michele Zarrillo, Amedeo Minghi, Mietta)
Francesco Pavananda – Chitarra (Pink Sonic)
Roberto Pagani – Pianoforte e tastiere (Claudio Baglioni)
Massimo Moriconi — Basso (Mina, Fabio Concato)
Cristiano Micalizzi — Batteria (Sanremo, Max Gazzè)
E con le voci degli artisti:
Danilo Amerio
Orchestra Luca Bergamini
Orchestra Caramel — voce Massimo Tarantino
Orchestra Daniela Cavanna
Orchestra Frank David
Orchestra Genio & Buby Band — voce Genio Zanni
Orchestra Dego — voci Gianni e Jonathan Dego
Gianni Drudi
Orchestra Filadelfia — voce Raffaele Repizzi
Orchestra Simona Quaranta — voci Simona Quaranta e Massimo Filippetti
Orchestra Riccardi — voce Laura Riccardi
Claudia e l’orchestra italiana
Orchestra Matteo Tassi — voce Stefano Cipolloni
Stefania Trabalza

Come possiamo aiutare?

Donando direttamente allo Spallanzani tramite il seguente IBAN:
IT75A0200805140000400005240 — SWIFT CODE: UNCRITM1734Unicredit Filiale – Via Ramazzini.Conto Corrente n. 400005240 Intestato a: ISTITUTO NAZIONALE MALATTIE INFETTIVE “LAZZARO SPALLANZANI”
Nella causale del bonifico dovranno essere indicati:
NOME, COGNOME, Donazione a favore dell’INMI L. Spallanzani per Emergenza Coronavirus.

 

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#UnLibroPerLoSpallanzani, nuovo impegno solidale per l’attrice Claudia Conte

Nuovo impegno solidale per l’attrice e scrittrice Claudia Conte che, al fine di stare vicino ai medici e al personale sanitario dell’Ospedale Spallanzani di Roma, attualmente “in lotta” per arginare l’emergenza Covid-19, ha deciso di inaugurare la campagna intitolata #UnLibroPerLoSpallanzani.

Claudia ha dato il via alla ristampa di una nuova e speciale edizione del suo libro “Soffi Vitali. Quando il cuore ricomincia a battere” e, prima di Pasqua, 100 copie della sua opera saranno distribuite a tutti i medici, infermieri ed operatori socio-sanitari che si stanno spendendo per la causa e che hanno, come obiettivo primario, quello di salvare le vite di quante più persone possibili. 

“Un piccolo dono per stare vicino ai coraggiosi e silenziosi eroi di oggi e di sempre che rischiano tutti i giorni instancabilmente la propria vita per curare e assistere le persone affette da questo nemico invisibile. Ognuno può fare la propria parte, spero che anche altri autori possano unirsi a me, oggi e non solo oggi. C’è vita in un libro. Ed è bello poterlo donare a chi per la vita lotta e a chi combatte per salvarla”.

Una campagna che è stata resa possibile grazie al supporto di Isabella Gambini, Intermedia Edizioni, la casa editrice del libro di Claudia Conte.

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Vasanello, la sarta Ilaria Pieri dona le mascherine alla Protezione Civile

Mar 24, 2020 Posted by In approfondimenti, Notizie Tagged , Comments 0

Allarme, preoccupazione, disagi ma anche tanta solidarietà.

Ai tempi del coronavirus sono moltissimi i gesti di reciproco aiuto tra le persone che si trovano a vivere le stesse difficoltà.

Si moltiplicano, ad esempio, i casi di artigiani che mettono la loro professionalità al servizio degli altri.

Tra questi, la sarta Ilaria Pieri di Vasanello che, in pochissimi giorni ha realizzato oltre 350 mascherine da donare a chi ne ha più bisogno, vista la loro irreperibilità.

Tra i primi a beneficiare del gradito pensiero sono stati i volontari dei Royal Wolf Ranger di Vasanello che in un post scrivono: “Ringraziamo Ilaria Pieri per la preziosa fornitura di mascherine da destinare ai volontari e forze dell’ordine del nostro territorio.”

La donazione non si ferma però solo ai ragazzi della Protezione Civile che tanto si stanno adoperando per la cittadinanza, ma prosegue, incessante, anche per tutti coloro che ne faranno richiesta.

“Nessun vestito cucito prima mi ha riempito cosi tanto di soddisfazione. Sto facendo la mia parte, per quanto possa valere.
Oggi pensavo che il primo abbraccio quando sarà finito me lo ricorderò tutta la vita.
La mia testa sta cambiando ogni giorno, ogni giorno penso cose nuove, le mie priorità sono nuove , nuova ė la valigia con cui ho deciso di viaggiare d’ ora in poi.
Credo che inevitabilmente la vita di tutti sarà divisa in:
Prima del coronavirus e
Dopo il coronavirus.
E sarà faticoso lo so, ma ne varrà la pena!
Grazie a zia Maria Pia che mi sta dando un aiuto immenso
“.

 

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NEWS – Orii del Lazio, otto aziende della Tuscia tra i migliori extravergine

Mar 24, 2020 Posted by In approfondimenti, Notizie Tagged , Comments 0

La fase di grande emergenza sanitaria che il Paese sta attraversando ha determinato il rinvio della cerimonia di premiazione dei vincitori di “Orii del Lazio – Capolavori del gusto”, XXVII Concorso regionale per i migliori oli extravergine di oliva.

Unioncamere Lazio, l’Unione delle Camere di Commercio del Lazio che nel quadro delle proprie iniziative promozionali a sostegno del settore agricolo promuove il concorso, nel riservarsi di programmare in un successivo momento la cerimonia di premiazione tradizionalmente ospitata nella Sala del Tempio di Adriano, ha stabilito di mandare un segnale al mondo produttivo della regione, ufficializzando i premiati della 27a edizione del concorso.

Per la Tuscia sono stati premiati:

–          categoria “Extravergine – fruttato leggero”, 2° classificato Oleificio 3 C di Cioccolini Lorenzo e Biagio di Vignanello con “Frantoio Cioccolini”;

–          categoria “Canino DOP – fruttato intenso”, 1° classificato  Oleificio Sociale Cooperativo di Canino con “Canino DOP”; 2° classificato Frantoio Oleario di Gentilucci e Papacchini di Cellere con “Canino DOP”;

–          categoria “Canino DOP – fruttato medio”, 1° classificato Az. Agr. Laura De Parri di Canino con “Cerrosughero Canino DOP”; 2° classificato Frantoio Archibusacci dal 1888 di Canino con “Principe di Canino”;

–          categoria “Tuscia DOP – fruttato medio”,  1° classificato Colli Etruschi di Blera con “EVO”; 2° classificato APPO di Viterbo con “Olio APPO Oleificio di Gradoli Tuscia DOP”;

–          categoria “Tuscia DOP – Fruttato Leggero”, 1° classificato “Frantoio Tuscus” di Giampaolo Sodano di Vetralla con “Tuscus”.

I vincitori sono stati selezionati attraverso specifiche sessioni di assaggio da una Commissione esaminatrice composta da degustatori professionisti individuati, tra l’altro, in base all’anzianità di iscrizione nell’Albo ufficiale degli assaggiatori e all’esperienza specifica di sedute di assaggio degli oli regionali che si è riunita presso il Laboratorio Chimico Merceologico della Camera di Commercio di Roma. Complessivamente hanno partecipato alla 27a edizione di “Orii del Lazio” 38 aziende per un totale di 49 etichette, con una prevalenza delle province di Viterbo e Latina con 15 prodotti in concorso rispettivamente, seguite da Roma con 11 oli partecipanti, 6 da Frosinone e 2 da Rieti.

Il concorso rappresenta un momento significativo sia per stimolare i produttori verso un percorso di costante crescita qualitativa, sia per indirizzare i consumatori verso l’acquisto di oli extravergine di oliva di qualità del territorio. Unioncamere Lazio con il supporto tecnico di Agro Camera che cura la segreteria tecnica del concorso, proseguirà il proprio impegno a supporto del prodotto locale anche in occasione di future iniziative da programmare quando il contesto generale lo consentirà, così da sostenere al meglio il prodotto regionale sul mercato nazionale ed internazionale. L’elenco completo dei vincitori è consultabile su: www.unioncamerelazio.it www.oridellazio.com.

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CULTURA – New York ai tempi del coronavirus: la cronaca dell’artista viterbese Telari

Direttamente da New York, dove Michele Telari si trova attualmente per lavoro, l’artista viterbese immortala un’immagine simbolo di questi giorni.

“Fearless Girl”, l’impavida bambina di bronzo di Kristen Visbal che dal marzo 2017 affronta con coraggio il celebre Toro di Wall Street di Arturo di Modica, in seguito trasferita proprio di fronte al palazzo della Borsa di New York, continua a monitorare con occhio di sfida il crollo del mercato azionario mondiale causato dal COVID-19.

Anche New York cede al virus e si ferma, manifestando i primi segni di arresto con la chiusura delle scuole, di tutti gli Apple Store, delgli spettacoli di Broadway, di molteplici negozi e centri aggregativi.

Una situazione che ricorda da molto vicino le precedenti settimane in Italia e che verosimilmente si ripeterà anche negli Stati Uniti.

Con il giusto atteggiamento e le precauzioni del caso, come l’Italia anche l’America si rialzerà e “Fearless Girl” potrà finalmente togliersi la mascherina.

#andràtuttobene

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Formazione a distanza: le classi “virtuali” estese a elementari e medie

“Dopo l’avvio del progetto di formazione a distanza per gli Istituti di scuola secondaria superiore, la Regione Lazio estende anche agli Istituti primari e secondari di primo grado, sia statali che paritari, la possibilità di usufruire di strumenti formativi didattici multimediali.

In aggiunta a quanto già attivato dal Ministero dell’Istruzione e per arricchire i piani didattici già elaborati in sinergia con le direttive nazionali, nel Lazio abbiamo voluto attivare delle opportunità integrative per risponde a specifiche esigenze. Gli strumenti sono pensati in particolar modo per contrastare l’abbandono scolastico, per gli studenti con disabilità o con problemi di dislessia o discalculia.

Crediamo che questo tipo di supporto sia di fondamentale importanza in questa fase di emergenza. Vogliamo favorire la nascita di “classi virtuali”, pensate come luoghi di formazione e di relazione, in cui trova spazio l’attenzione alle esigenze anche più specifiche.

I pacchetti saranno attivati su richiesta di ogni singolo Istituto. Per questo, a partire da oggi, sono state comunicate a tutte le scuole le procedure da seguire”.

Lo dichiara in una nota Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio.

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CULTURA – Acquapendente: campagna alla scoperta della bellezza

Mar 9, 2020 Posted by In Notizie Tagged , Comments 0

Il principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij sosteneva che: “La bellezza salverà il mondo”. Sebbene lo scrittore sottintendesse alla vera bellezza, quella interiore, siamo certi che essere inondati di opere d’arte non possa che giovare alla felicità di tutti.

“A partire da stamani, – sostiene il direttore del Museo della Città di Acquapendente, Andrea Alessi – il nostro museo proporrà post tematici e diffonderà nella rete solo bellezza.

Stare a casa non significa estraniarsi dal mondo.È un momento di riflessione importante per studiare, elaborare e apprendere.

Partiremo proprio oggi proponendo un’opera tra le più celebri e importanti del nostro museo: il san Bernardino di Sano di Pietro. Un capolavoro assoluto del Quattrocento che abbiamo il dovere di preservare, tutelare e far conoscere”.

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