Sarà la Fanfara di Torre Alfina a dare l’avvio alla Festa del papà La Marmora che avrà luogo il 30 marzo a Corchiano. La locale sezione festeggia i 30 anni del monumento al Bersagliere nell’omonima piazza e inaugura la nuova sezione.
L’antico e glorioso corpo dei Bersaglieri fu fondato nel 1836 da re Carlo Alberto e da allora è sempre stato strettamente legato alle date più importanti della storia d’Italia. Perché questo raduno prende il nome di “Festa del papà La Marmora”? Il presidente della Sezione di Corchiano Domenico Ceccarelli risponde che «I bersaglieri chiamano papà Sandrin il fondatore, generale Alessandro La Marmora. Ancora oggi lo sentiamo come padre».
La sezione di Corchiano è dedicata a Giovanni Marconi, medaglia di bronzo al valor militare, un corchianese che faceva parte del 56° battaglione, e che tornò dall’America, dove era emigrato, per non essere dichiarato disertore mentre i suoi coetanei in patria combattevano. Morì a 21 anni e la motivazione della medaglia di bronzo recita: “Essendo di rincalzo, sotto un violento bombardamento nemico, accorreva nella trincea di prima linea. Mortalmente ferito, con nobili parole incorava i suoi compagni all’adempimento del dovere”. Monfalcone, 4 agosto 1916”.
Questo linguaggio potrà sembrare superato ai nostri giorni, ma non lo sarà mai il suo gesto che lo accomuna a tanti altri eroi senza tempo. «La memoria serve per graffiare le coscienze», sottolinea la madrina della sezione di Corchiano Elena Ridolfi, pronipote di Giovanni Marconi. È passato più di secolo dalla fondazione. Che messaggio può dare ai giovani oggi un raduno? La parola passa al presidente Ceccarelli: «Questi appuntamenti hanno la funzione di far sentire ai giovani il profondo valore di appartenenza che accomuna ancora tutti noi, che ci fa restare uniti anche dopo anni dal servizio militare. Il senso del dovere, della Patria e di appartenenza alla specialità! Per i giovani, da quando il servizio militare non è più obbligatorio, nessuna istituzione ha continuato a parlare loro del dovere e dell’onore ».
A questo punto un po’ di storia sui caratteri distintivi dei Bersaglieri, che ancora oggi ci fanno fermare lungo una strada per ammirarne il passaggio. Il cappello è piumato per facilitare la mimetizzazione. La fanfara, come tante splendide cose, nacque per caso. È composta da ottoni, soprattutto trombe, che servivano per impartire gli ordini anche sul campo di battaglia utilizzando un linguaggio sconosciuto al nemico. Poi, quando i vari reparti cominciarono a marciare insieme, le trombe si unirono in testa alla colonna e suonando all’unisono cadenzavano il passo. Così nacque l’odierna fanfara. La Sezione di Corchiano per l’occasione ha messo a punto una giornata all’insegna della natura e della condivisione. Infatti è prevista anche una visita al Monumento naturale delle Forre.
L’antico borgo del Lazio è l’unico della regione a possedere due monumenti naturali. Si potranno visitare le bellezze naturalistiche e storico archeologiche disseminate nelle Forre, tra cui le tagliate di tufo e le cavernette falische, accompagnati dalle guide specializzate messe a disposizione dal Comune di Corchiano che dà il patrocinio al raduno. È opportuno avere scarpe adeguate per l’escursione. Il programma prevede l’arrivo della fanfara alle 8,30 mentre alle 9,20 verranno tributati gli onori alle autorità e ai medaglieri presso il parco Demostene Carosi. Dopo l’alza bandiera sarà deposta una corona d’alloro presso il Monumento ai Caduti e seguirà l’omaggio floreale al monumento del Bersagliere, poi i discorsi delle autorità.
Dopo aver sfilato per le vie del paese alle 11,30 verrà celebrata la messa al campo in Piazza del Bersagliere. Seguirà il pranzo cremisi. Alle 18 l’ammaina bandiera e l’arrivederci al prossimo raduno. Per info e prenotazioni per il pranzo e la visita al Monumento naturale delle Forre: bibliocorchiano@libero.it e bersagliericorchiano@libero.it