VITERBO – Martedì 6 maggio dalle ore 15,30 alle ore 19,30 nell’aula magna del rettorato dell’università della Tuscia Vincenzo Cianchella, Gloria Pessina, Paola Grammatico, intratterranno gli studenti del corso di laurea in scienze politiche e delle relazioni internazionali (curriculum investigazioni e sicurezza) sul tema Scena del crimine “prova del Dna”.
Dopo il successo del precedente seminario di balistica forense gli studenti potranno confrontarsi con la “prova regina” delle indagini scientifiche in grado di reggere il confronto in contradditorio tra le parti in ogni stato e grado del giudizio.
Si parlerà di tracce biologiche rinvenute sulla scena del crimine (sangue, saliva, sperma, formazioni pilifere, sudore) di tecniche di raccolta e repertazione, di catena di custodia, di accertamenti di laboratorio per la determinazione del profilo del Dna.
Nel mondo delle investigazioni scientifiche alle tradizionali figure del dattiloscopista e dell’esperto balistico, si è affiancata oggi a pieno titolo quella del genetista forense.
L’analisi di tracce di materiale biologico anche esigue rinvenute sulla scena del crimine possono essere determinanti sia per risalire all’autore di un fatto criminoso sia per assolvere una persona falsamente accusata di un delitto.
Gli studenti avranno l’opportunità di confrontarsi con i relatori ma soprattutto potranno interloquire con la professoressa Grammatico considerata oggi dal mondo scientifico una delle più autorevoli esperte di genetica medica (al suo attivo ben 120 pubblicazioni scientifiche).
Il professor Alessandro Mechelli, direttore del dipartimento Deim nel quale è inserito il corso di Scienze politiche e delle relazioni internazionali (curriculum investigazioni e sicurezza), auspica che “anche questo evento, come quello precedente (scena del crimine – balistica forense) sia una occasione di crescita e aggiornamento per tutti i partecipanti: studenti, liberi professionisti, avvocati, investigatori privati, operatori tecnici di polizia e appassionati delle scienze forensi e criminologiche”.