NEWS – Quasi due milioni di euro per Quartieri dell’Arte

Un grant da 1,8 milioni di Euro. È stata annunciata l’inclusione del progetto EU CollectivePlays!, progetto internazionale che vede capofila il Teatro Stabile delle Arti Medioevali, l’organismo che organizza il Festival Quartieri dell’Arte diretto da Gian Maria Cervo, tra le iniziative co-finanziate dall’Unione Europea nell’ambito del programma Creative Europe.Solo un annuncio, il programma e le azioni saranno presentati dopo che l’organismo viterbese avrà compiuto i passaggi di rito con l’Unione Europeae con i suoi partner in “EU CollectivePlays!”.

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“Cultura, Viterbo imponga la candidatura superando le visioni tribali”

-da Gian Maria Cervo-
Gentili Direttori,

scrivo questa lettera per coinvolgere costruttivamente la Città nel dibattito riguardante la candidatura di Viterbo a Capitale Italiana della Cultura, viste le mille polemiche di questi giorni.

Vorrei fare due brevi premesse, prima di tutto.

Immagino di essere stato nominato membro del Comitato che dovrà preparare il dossier che farà concorrere Viterbo al prestigioso riconoscimento, non solo in quanto autore ma anche e soprattutto come rappresentante di una realtà culturale, Quartieri dell’Arte, che fin dalla sua prima edizione ha fatto dell’inclusione e della trasparenza, della capacità e della necessità di far evolvere le culture egemoni, i suoi principi fondanti.

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CULTURA – Quartieri dell’Arte alla riscoperta delle date dimenticate

Al via Quartieri dell’Arte. Dal 4 settembre, con le previews, parte la 18esima edizione del festival diretto da Gian Maria Cervo. Questa mattina il programma è stato annunciato durante una conferenza stampa, alla presenza del sindaco e dell’assessore alla cultura del comune di Viterbo Leonardo Michelini e Antonio Delli Iaconi, che si è tenuta presso la sala consigliare di Palazzo dei Priori.

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CULTURA – Festival locali, Gian Maria Cervo a ruota libera

Giu 23, 2014 Posted by In approfondimenti, Notizie Tagged Comments 0

– da Gian Maria Cervo –

Gentili direttori,
bene, vedo che finalmente il signor Carlo Galeotti, su una testatina locale – dopo che sulle pagine di un quotidiano viterbese (ovviamente non il suo) ben quattro anni fa (quattro anni quattro) lo avevo immaginato a leggere Mario Brega e a cantare Verdi con Borghezio (visto la visione della cultura che esponeva) – si degna di scrivere, in un insonne articolo, di Quartieri dell’Arte e quindi indirettamente anche di me.
Non ho mai avuto stima di Galeotti, questo lo si può riscontrare anche in interviste televisive di molti anni fa, “quando non eravamo in conflitto”, in cui, intervistato da lui, non mi degno neanche di guardarlo in faccia.
E’ chiaro a chiunque non abbia una visione della cultura da super provincia depressa che Viterbo non abbisogni di Don Giovanni parrocchiali e fatti male – che sarebbero guardati dall’alto in basso anche dal più sprovveduto dei turisti inglesi, tedeschi e russi -, ma di eventi che esprimano idee in linea con la nostra epoca e pongano in dialogo presente e passato illustre di questo territorio.
Certo a un processo del genere, come giustamente sottolineava pochi giorni fa Michele Bonatesta in un’intervista, dovrebbe contribuire una stampa attenta, onesta e consapevole non certo qualche giornalista-tassametro di provincia, pronto a cambiare idea all’acquisto del primo banner da parte del nemico o perseguitato di turno (ovviamente questa è una considerazione generale che non intendo rivolgere all’irreprensibile Carlo Galeotti).
Sebbene mi senta un po’ ridicolo a entrare nel dibattito sui festival cittadini in seguito a un articolo apparso su una testata provinciale che per disistima mai sceglierei come media partner di Quartieri dell’Arte, per amore di verità devo affermare alcuni concetti. Prima di tutto la nostra è l’unica rassegna, tra le attività di spettacolo a carattere ricorrente finanziate dalla Regione Lazio, che si ponga visceralmente il problema della valorizzazione ed evoluzione del territorio e degli eventi di spettacolo come veicoli di attrazione del turismo culturale e di inclusione sociale.
I nostri eventi, per la gran parte, come riscontrabile dalla documentazione fotografica e dai documenti depositati presso la SIAE, fanno il tutto esaurito (è vero che si svolgono in piccoli luoghi, ma sono spesso programmati per molti giorni) e sono recensiti non solo da testate locali ma da quotidiani nazionali come Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa e da giornali internazionali quali Der Spiegel e Suddeutsche Zeitung.(La Repubblica nel 2011 ci ha definito la Silicon Valley).
I nostri eventi sono oggetto di studi critici in Cina e negli Stati Uniti e hanno ospitato le più antiche compagnie di teatro del mondo, registi hollywoodiani, candidati al Nobel e premi Pulitzer (e dire che non siamo noi il festival di letteratura di Viterbo), nonché star del cinema e del teatro italiano.
Fatte queste considerazioni mi vengono in mente alcune domande da rivolgere al signor Galeotti.
1) Come mai considera due manifestazioni, per lo più recensite dalla sua testata, le gambe dell’estate viterbese e non considera rilevante una manifestazione che trova spazio su CorSera, Repubblica e giornali internazionali? Non rileva, il signor Galeotti, in questo un tantino di errore di prospettiva e un vago senso di visione alienata e distorta della realtà?
2) Non ritiene il signor Carlo Galeotti che una persona sana di mente debba infischiarsene del suo trivialissimo giudizio?
3) Come mai il signor Galeotti lo scorso anno, con tanto di documentazione fotografica, criticava una delle gambe dell’estate viterbese (Caffeina) attaccandola per carenza di pubblico?
4) Come mai il signor Galeotti, che non si è mai degnato di scrivere di me e di QdA negli ultimi quattro anni, si sveglia all’improvviso, stanotte, e scrive un pezzo polemico su un contributo della Regione che tra l’altro è ridotto rispetto al passato?
5) Come mai la gamba dell’estate viterbese Caffeina invita me, direttore di una manifestazione secondo Galeotti priva di impatto per ben tre serate del programma?
6)Infine una domanda generale, rivolta non all’irreprensibile Galeotti ma a tutta la comunità viterbese. Non sarà che qualche festival, che si è “sporcato” fin troppo le mani nell’arena politica locale, si trovi ora in difficoltà e chieda a qualche suo partner di fare risibili e discutibili operazioni giornalistiche, in virtù di difficoltà sopraggiunte nei confronti di iniziative che hanno sempre dimostrato qualità, onestà e trasparenza?
Ai buoni cittadini viterbesi e a tutti coloro che hanno amore di consapevolezza le risposte.

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CULTURA – Un lab di Gian Maria Cervo al Centro Sperimentale di Cinematografia

Mar 19, 2014 Posted by In approfondimenti, Notizie Tagged Comments 0

Il Lab per aspiranti scrittori di Gian Maria Cervo al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Presso la Scuola Nazionale di Cinema che annovera tra i suoi insegnanti Giancarlo Giannini, il premio Oscar Piero Tosi, Giuseppe Rotunno, Daniele Luchetti e dove Cervo insegna da anni, l’autore e direttore del Festival viterbese Quartieri dell’Arte, sarà titolare di un prestigioso Lab, un corso di formazione e perfezionamento professionale indirizzato a drammaturghi e sceneggiatori o a coloro che aspirano al mestiere della scrittura.

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CULTURA – Gian Maria Cervo, nuovo successo internazionale

Mar 8, 2014 Posted by In approfondimenti, Notizie Tagged Comments 0
Ancora un’affermazione internazionale per Gian Maria Cervo. “Call Me God” scritto dal drammaturgo viterbese assieme ai colleghi Mayenburg, Ostermaier e Spregelburd, opera acclamata da prestigiosi critici di tutta Europa, approda in versione russa al Festival della Maschera d’Oro, il più blasonato appuntamento teatrale della capitale russa. Read More →