NEWS – Alla ricerca dell’isola di prossimità perduta

Riceviamo e pubblichiamo “Domenica mattina, decine di volontari hanno distribuito volantini informativi per l’iniziativa del comitato “ Svegliati Viterbo”. In poche ore i vari gruppi (Centro anziani San Carlo – FondAzione – La mia Tuscia – Solidarietà Cittadina – Take Off – Viterbo Civica – Viterbo 2020), cui dopo essere andati in stampa si è aggiunta Scelta Civica di Giancarlo Tancredi, hanno coperto quasi l’intero territorio comunale. Grande la partecipazione popolare, anonimi volontari non hanno rispettato nemmeno la data stabilita cominciando la distribuzione con un giorno d’anticipo, mentre altri ancora continuano a consegnare volantini nelle zone rimaste scoperte. Le incongruenze della raccolta differenziata sono immediatamente saltate agli occhi delle varie associazioni, trovare alcune isole di prossimità è stato come partecipare a una caccia al tesoro, elenco alla mano scaricato dal sito ufficiale di Viterbo Ambiente, ma le isole che dovevano trovarsi in un determinato punto, in realtà non c’erano. Immaginiamo come deve essere divertente per i cittadini partecipare a questo gioco con il sacchetto dei rifiuti al seguito. Alcune isole, che dovrebbero servire numerose utenze, avevano un solo cassonetto per l’indifferenziata che ovviamente straripava di ogni ben di Dio, altre ben nascoste, erano linde e pinte e dotate di numerosi cassonetti. Interpellando gli abitanti nei dintorni delle isole, i volontari si sono resi conto che in materia di rifiuti e in assenza di comunicazione vige un clima di folle anarchia. Ognuno fa come cavolo gli pare. Anche se sul sito di Viterbo Ambiente esiste un elenco dove, per ogni isola di prossimità, ci sono i nomi delle strade che dovrebbero utilizzarla; nella pratica nessuno sembra rispettare questa nobile programmazione. Chi deve gettare i propri rifiuti in una determinata isola li porta in un’altra che non è di sua competenza, chi li porta in città e chi invece da Viterbo li porta a prendere aria in campagna, chi li porta direttamente all’ecocentro e chi, anche se non lo confessa, li abbandona dove gli capita perché esasperato. La situazione è che le isole di prossimità sono delle vere e proprie discariche, accanto ai cassonetti si abbandona di tutto, dai materassi, alle vasche da bagno, ai televisori. Tanti i sacchetti in cui si vede chiaramente non c’è stata alcuna differenziazione dei rifiuti. La gente non sa, non è stata informata, nessuna delle persone interpellate dai nostri volontari, in luoghi diversi e distanti da loro, da Grotte Santo Stefano a Castel D’Asso, era informata sui giorni esatti della raccolta. Qualcuno ricorda d’aver ricevuto una comunicazione scritta, altri non hanno ricevuto nemmeno quella e c’è chi si è ritrovato di punto in bianco con una discarica vicino casa e si lamenta, giustamente, che basta una folata di vento per ritrovarsi con assorbenti e pannolini in giardino. Questo perché i sacchetti abbandonati in strada sono facile preda degli animali che li rompono in cerca di cibo. Di situazioni vergognose i volontari del comitato ne hanno viste tante, tutte fotografate, ma l’emblema della disorganizzazione è il contenitore per il vetro esploso perché nessuno ha provveduto a svuotarlo, eppure non dovevano nemmeno fare molta strada, considerando che si trova proprio accanto al cancello dell’ecocentro di Grotte Santo Stefano.”

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