CINEMA – Lo Chiamavano Jeeg Robot…il supereroe della quotidianità

-di Giulia Basili-
Un pubblico variegato ieri sera al Cinetuscia Village di Vitorchiano, per la presentazione e incontro con il regista Gabriele Mainetti e l’attrice Ilenia Pastorelli, del film Lo Chiamavano Jeeg Robot, organizzata da Tuscia Film Fest, CineTuscia Village e Lucky Red, giovani e meno giovani, incuriositi tutti da un elemento comune, il cartone animato Jeeg Robot d’Acciaio, che ha affascinato tante generazioni.

Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria), il protagonista del film, è un ladruncolo di periferia, vive a Tor Bella Monaca, noto quartiere malfamato romano. In uno dei suoi piccoli furti, si ritrova ad essere inseguito dalla polizia sul Lungo Tevere. Per sfuggire all’inseguimento, si tuffa nel fiume e cade in un barile contenente una sostanza radioattiva. Da quel momento, Enzo non è più lo stesso, mentre cerca di scoprire cosa gli è successo usando i poteri per fare soldi, a Roma c’è una vera lotta per il comando, alcuni clan provenienti da fuori stanno terrorizzando la città con attentati.
Un tizio terribilmente infido soprannominato Lo Zingaro, (Luca Marinelli) intenzionato a farsi strada nella malavita Romana, minaccia la vicina di casa di Enzo, Alessia (Ilenia Pastorelli) figlia di un suo amico morto da poco.
La ragazza ora si aggrappa a Enzo, ed è così fissata con la serie animata Jeeg Robot da pensare che esista davvero. Tutto sembra avvicinarsi ad un’Apocalisse, urge il bisogno di un eroe che salvi l’umanità.

Nell’incontro con la stampa e con il pubblico, il regista Gabriele Mainetti e l’attrice Ilenia Pastorelli, hanno raccontato di questo film straordinario. Innanzitutto spiegando perché proprio Jeeg Robot.
“Di Jeeg Robot mi hanno sempre affascinato i colori, il giallo, il verde, e poi perché Hiroshi Shiba si trasforma nella testa di Jeeg, ed è Miwa la donna che gli lancia i componenti per trasformarsi in un robot, come se lui fosse incompleto senza di lei. Così come Alessia per Enzo, e anche perché l’uomo senza la donna non esisterebbe. E’ molto importante questo.” spiega il regista.
E appunto proprio parlando di Alessia, Ilenia ha raccontato il profilo psicologico, molto interessante di questo personaggio: “Alessia è una bambina intrappolata nel corpo di una trentenne, appassionata di questi cartoni animati, dove rifugia in qualche modo i suoi complessi, le sue difficoltà derivate da un’infanzia travagliata, la morte della mamma e un padre poco rispettoso nei suoi confronti.
Alessia è straordinaria, perché dopo tutto quello che ha passato, ride e sprona chi le è accanto a trovare il lato positivo nelle cose e nella gente, che poi è la stessa gente che le ha fatto del male.”

Finalmente anche l’Italia ha il suo supereroe, ma non vi aspettate il classico film “all’americana”, Lo Chiamavano Jeeg Robot è molto di più, si sorride, ci si emoziona, c’è azione, effetti speciali e fa anche riflettere molto.
Una pellicola riuscita perché il regista racconta una storia di un supereroe, rendendola reale, utilizzando volti, linguaggi e personaggi comuni, vicini alla vita quotidiana. In ognuno di noi si nasconde la speranza che qualcuno ci salvi prima o poi. La speranza è la parola chiave di questo film.

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